Diario di Bordo: tappa n. 23

La ventitreesima tappa del Diario di Bordo vede oggi salire “in navicella” Diego Tegazi,  atleta della nostra Serie D, Under 17 e Under 19 che ha mosso i primi passi nel mondo M&G addirittura quando aveva solo 9 anni. Diego vive ormai la nostra società come una vera e propria famiglia allargata in cui crescere giorno dopo giorno condividendo passioni, paure, gioie ed emozioni; oggi, in questa sua pagina di Diario, si racconta a 360° gradi parlando anche della propria casa, della splendida medaglia d’argento conquistata quest’estate alle finali regionali di beach volley assieme al carissimo amico Andrea Romiti, di come è nata la sua passione per il volley e di molto, moltissimo altro. Siete pronti a leggere ciò che ha da svelarci? Ed allora … Three, two, one… ignition!

 

Diego: quando la passione cresce con te

Caro diario,

come sai ormai sono svariati anni che “Grotta” funge da mia seconda casa e questa realtà ha sempre rappresentato una sorta di famiglia allargata basata su una passione comune: la pallavolo. Ricordo che quando iniziai fu l’anno della promozione in Serie A2 e perciò una grande impresa come quella non poteva far altro che riempire di emozioni e passione un bambino di 9 anni che si stava affacciando ad un mondo meraviglioso come questo.
Diciamo che sin da piccolo a casa mia la pallavolo era già nell’aria: infatti, anche a costo di rompere qualche suppellettile, mio padre ha sempre dedicato un po’ del suo tempo ad insegnarmi le basi del volley rendendomi così il suo primo allievo. Fino a 8 anni praticavo ginnastica artistica ma capii che non era adatta a me così un giorno mi ritrovai al Palas dove a diffondere la loro passione ho trovato coloro che mi hanno fatto capire che questo sport avrebbe potuto riempire davvero la mia vita: Francesco Pison ed Andrea Iachini.
La M&G ha sempre puntato molto sui giovani e penso che ciò sia fondamentale per creare qualcosa di solido e ricco in futuro; noi ”Under” dobbiamo, dal canto nostro, prendere coscienza delle continue opportunità che la società ci sta offrendo e dare sempre il massimo con un atteggiamento propositivo volto ad imparare ogni giorno qualcosa di nuovo (non solo dai più grandi ma anche dai nostri coetanei).
La squadra (Serie D) costruita in questa stagione è senza dubbio una grandissima occasione per maturare ancora di più: da quando sono venuto a conoscenza del team creato non vedevo l’ora di iniziare perché penso che questa sarà un’annata fondamentale per crescere data la presenza di atleti che hanno masticato tanta più pallavolo di me; i loro insegnamenti, i loro sproni saranno fondamentali per apprendere e per creare il carattere giusto per affrontare partite in cui noi “Under” saremo protagonisti. Penso che la nostra squadra sia veramente valida: impegnandoci tutti insieme potremo arrivare davvero in alto!


Un grandissimo compagno è sicuramente Andrea Romiti con il quale durante l’estate ho vinto anche una bellissima medaglia d’argento alle finali regionali di beach volley. Ora mi dirai: che rapporto avete? Beh potrei scrivere per giorni …. Praticamente iniziò tutto al nostro primo Beach Volley Young: ricordo che un giorno per pura casualità abbiamo fatto un allenamento insieme e da lì sono iniziate le nostre “avventure” partecipando sempre fianco a fianco ai vari tornei di beach organizzati. La cosa che mi ha colpito di più da piccoli fu quando abbiamo vinto la seconda edizione di Volleyville a Montegiorgio: al di là della vittoria è stato davvero toccante sentire l’emozione e la gioia della gente che ci stava guardando; siamo usciti consapevoli che insieme avremmo fatto tanta strada. Con Andrea ormai è diventato come un rapporto simbiotico e, se dovesse servire, sappiamo come tirare su il morale l’uno dell’altro. Al di là della pallavolo le nostre famiglie non sprecano occasione per organizzare una gita fuori porta o qualcosa da fare insieme e ciò rafforza sicuramente la nostra amicizia. Quest’anno abbiamo messo un importante tassello per quanto riguarda il beach arrivando secondi alle regionali, dopo un girone all’italiana, anche se avremmo preferito giocare una vera e propria finale per provare ad arrivare sul gradino più alto.
A proposito di famiglia: anche mia mamma allena e, nelle quattro mura domestiche, con lei cerchiamo sempre di evadere dalle tematiche del volley perché in genere preferiamo concentrarci su altri aspetti della vita altrettanto importanti; con babbo, invece, ci ritroviamo sempre a ragionare di pallavolo ihih: magari parliamo di come potrei migliorare o se ho qualche esercizio da consigliargli per le ragazze che allena o di qualsiasi altra cosa ci passi per la testa; ovviamente, comunque sia, al ritorno da una partita tutte le argomentazioni convergono sul match.
Tornando al beach, penso che beach e pallavolo indoor siano sport completamente diversi ma altrettanto meravigliosi: il primo lo definisco l’Olimpo della tecnica, diventando quasi una danza di gesti tecnici, perché in questo gioco la manualità e l’astuzia sono le basi; inoltre il beach dà opportunità anche ai più bassi di statura di spiccare. La pallavolo, al contrario, è uno sport abbastanza modellizzato in funzione dei più alti dove la tecnica spesso non è completa in tutti i fondamentali; con l’inserimento del Libero il volley indoor ha dato la possibilità però anche ai più bassi di arrivare in alto. Per questo penso che il beach sia l’occasione per me di dimostrare al meglio le capacità che ho ed infatti ogni anno non vedo l’ora che arrivi l’estate per affinare ogni colpo sulla sabbia.

Diego