Diario di Bordo: tappa n. 60

La sessantesima tappa del Diario di Bordo vede oggi salire in “navicella” Andrea Ferracuti, atleta della nostra Serie C. Andrea si appassiona al volley quando frequenta la scuola elementare seguendo le gesta dell’allora Videx e, iniziando a giocare dopo pochi anni, non lo lascia finché non subisce un brutto infortunio che lo porta ad un delicatissimo intervento. Dopo l’operazione pensa di non riuscire più a scendere in campo ma oggi non solo gioca ancora, lo fa proprio di nuovo nella nostra società!!! Oggi vuole svelarci come vede il Mondo M&G, come si è appassionato alla pallavolo, come vive questa stagione considerata da lui unica, dopo l’infortunio subito, e molto altro ancora. Siete pronti a scoprire tutto ciò che vuole raccontarci? Bene, ed allora … Three, two, one… ignition!

 

Andrea: quando al cuore non si comanda!

Caro diario,

eccomi salito in “navicella”! Da cosa iniziamo? Beh direi parlando del nostro bellissimo Mondo: devi sapere che l’Universo M&G per me è una seconda casa e lo è sempre stata! L’aria che si respira entrando negli spogliatoi, sul taraflex ed, in generale, nel palasport stesso è quella di una grande famiglia. Inoltre racchiude tantissime generazioni; è stata la mia prima squadra, la mia prima esperienza pallavolistica e sicuramente sarà anche la società con la quale finirò di giocare.
La passione per questo sport è iniziata durante la scuola elementare: nonostante sia di Girola di Fermo, ho frequentato le elementari proprio a Grottazzolina quindi con i miei compagni, ai quali sono ancora legato, andavamo al Palas a tifare l’allora Videx (correva l’anno 1996) in cui giocavano i vari Lorenzoni, Crispoltoni, Antonov, … : la Domenica era tappa fissa e guardare le loro gesta era davvero spettacolare! I miei amici avevano già incominciato con il Minivolley mentre io, all’epoca, facevo ciclismo, praticavo gare di ballo folk romagnolo ma più tardi, nonostante l’altezza non aiutasse ihih, ho iniziato anche io ad allenarmi (4-5 anni dopo) disputando la Prima Divisione.
Oltre al volley ho tanti altri interessi ma lavorando non riesco sempre a seguirli; la mia ditta (un’azienda agricola di mulino a pietra), che è a conduzione familiare, mi assorbe tanto tempo, anche festivo, e, sommandolo agli allenamenti, alle partite, ecc., mi rimane solo la Domenica dove magari ricarico le pile con la mia compagna per ricominciare poi la nuova settimana! Comunque in generale amo suonare la chitarra, ascoltare la musica, andare a tartufi, camminare in montagna, ecc.


Tornando al volley vuoi sapere cosa penso rappresenti l’annata in corso? Beh questa è la stagione della sfida con me stesso o comunque con quella parte di me che voleva smettere di giocare dopo il brutto infortunio avuto due anni e mezzo fa. Eh sì, nel Febbraio 2021, in seguito ad un infortunio subito durante un allenamento, ho dovuto effettuare una delicata operazione di ricostruzione del crociato, del collaterale e della cartilagine. I giorni post intervento e quelli della riabilitazione sono stati di profonda depressione oltre che di dolore estremo. Ero sicuro che non avrei mai più giocato; più passava il tempo più ne ero certo! Poi c’è stato un momento, non ricordo l’attimo esatto, in cui è esplosa nuovamente la voglia di sfidarmi poiché la fine del volley era stata sancita non da me stesso ma da qualcos’altro che aveva deciso al posto mio e non era giusto! Così ho intensificato l’attività sportiva, anche nel corso dell’estate, col mio personal trainer e mi sono promesso che, arrivata la giusta opportunità, la giusta squadra, avrei ripreso ad allenarmi per sentirmi, più che altro, a posto con me stesso.
Oggi posso dirti con certezza che questo percorso che ha portato alla mia ripartenza lo sto affrontando veramente con la squadra giusta, ma soprattutto con le persone giuste! Tornare poi in questa grande famiglia è stato unico, la chiamata per la Serie C un segno del destino!!
L’auspicio è quello di continuare ad affrontare il campionato in corso con una grandissima grinta, senza mollare mai alzando sempre più il livello.
Ora come ora quindi non guardo al futuro anche perché voglio far diventare questa la stagione migliore per me, concentrandomi totalmente su di essa, un’annata unica, “con i fiocchi”. Già lo è essendo di nuovo sceso in campo e avendo ripreso a saltare e a fare tutte quelle cose che anche se sembrano scontate, basilari, elementari non pensavo più di poterle fare in una palestra!

Andrea