Il Rotary Club Alto Fermano Sibillini al fianco della Yuasa Battery Grottazzolina

GROTTAZZOLINA – Importante presenza sul territorio, eccellenza sportiva di livello nazionale che da anni dà risalto al Fermano, progetti dedicati ai bambini e ai giovani coinvolti tutto l’anno fin dai primi anni dell’età scolare. Per questi motivi il Rotary Club Alto Fermano Sibillini, presieduto da Michele Tarulli, ha deciso di sostenere le attività della Yuasa Battery Grottazzolina, che ha iniziato l’attività in vista dell’inizio del campionato che sarà il sedicesimo in serie A2. Nei giorni scorsi lo stesso Tarulli, accompagnato da alcuni consiglieri del Rotary Club, si è recato al palasport di Grottazzolina per un incontro con il presidente della società grottese, Rossano Romiti, il coach Massimiliano Ortenzi e la squadra (nella foto un momento dell’incontro in presenza anche dei neo acquisti Fedrizzi e Mattei).

“Siamo orgogliosi che una realtà come il Rotary Club abbia deciso di abbracciare il nostro progetto – ha spiegato Romiti -. Ovviamente tutto ciò ci stimola ancora di più a far bene e a rappresentare il Fermano nel territorio nazionale. Sarà importante anche il calore dei soci rotariani, che attendiamo alle nostre partite interne a cominciare dal debutto stagionale contro Cuneo, in programma domenica 15 ottobre nel rinnovato palasport da mille posti”. La Yuasa Battery inserirà anche sulla maglia da gioco il logo del Rotary Club Alto Fermano Sibillini. “Da sempre, ovvero da trent’anni, il nostro Club è vicino alle eccellenze del territorio Fermano espresse in vari campi, tra cui lo sport – ha aggiunto Tarulli -. In questo caso parliamo di una super eccellenza, dal momento che, tra gli sport di squadra di élite, il sodalizio grottese vanta il primato di oltre tre lustri in serie A2, un record per l’intera provincia. La Yuasa Battery è la punta di diamante di un movimento sportivo davvero solido e ben strutturato. Prova ne sono le numerose attività dedicate al settore giovanile con un raggio di azione che va dalla costa ai monti Sibillini”.

Fabio Paci