Diario di Bordo: tappa n. 20

La ventesima tappa del Diario di Bordo vede oggi salire sulla nostra “navicella” Stefano Traini e Rossano Santoni, tifosissimi della nostra M&G da tantissimi anni, i quali ci racconteranno quando è nato il famoso gruppo degli Skapigliati, le emozioni vissute seguendo la squadra in moltissime battaglie, la bellezza nel rivedere il palazzetto pieno di tifosi la scorsa stagione con le vittorie della Supercoppa italiana e dei playoff promozione, la fierezza nell’avere una società così rilevante in una cittadina come “Grotta” e molto altro. Volete leggere, dunque, ciò che hanno da raccontarci? Ed allora … Three, two, one… ignition!


Stefano e Rossano: quando la passione ti fa diventare tifoso


Caro diario,

devi sapere che la mia passione per il volley è nata per caso: quando avevo  8 anni (1986/87) un mio compagno di giochi mi disse: “Perché non provi a venire a pallavolo con me?”; il mio amico era Marco Ciccarelli, detto Cicca, che ha giocato svariati anni a Grottazzolina (anche in Serie A2). Io ho disputato i campionati giovanili fino a 15 anni poi ho smesso poiché l’altezza purtroppo non era “della quale” e gli studi alle superiori erano molto impegnativi; nonostante ciò ho comunque seguito sempre le partite di “Grotta” dalle categorie minori sino ad arrivare alla Serie A2.
Avere una squadra in A2, per un paese di soli 3200 abitanti, è un vanto e una grande soddisfazione perché noi grottesi ci troviamo a competere con città molto più grandi della nostra che, al confronto, sembrano metropoli.
Nel 1990 è nato il gruppo degli Skapigliati: io non sono uno dei fondatori ma ne ho fatto parte dai 15/16 anni in poi; ricordo ancora il primo periodo in cui Grottazzolina era stata promossa in Serie A2: le tante belle trasferte che effettuavamo con i pullman ma anche le partite casalinghe con il palas pieno di gente, le sfide accanite soprattutto nei derby contro Loreto ed i bei casini che ne uscivano fuori. Mi sembra di rivivere ora tutte le gare a cui ho partecipato: ad esempio la storica sera della prima promozione in Serie A2 oppure una trasferta contro i Lupi Santa Croce in cui siamo andati in 15 con due furgoni mentre loro, al palazzetto, ne erano in 1000 o ancora le sei corriere organizzate per andare a Forlì contro la Cosmogas nel match che valeva la Serie A1; un altro episodio può essere anche l’ultimo atto dei playoff contro Falconara, il secondo anno in cui facevamo la Serie A2, ma soprattutto la bellissima finale contro Forlì a Porto San Giorgio dove eravamo in 3200 in un palazzetto che ne può contenere al massimo 4000-4500: praticamente c’era tutto il paese di Grottazzolina e quello fu uno dei match più emozionanti dove la squadra era davvero forte, forse una delle più forti.
Anno scorso “Grotta” ha vinto la sua prima storica Supercoppa ed è stato un qualcosa di incredibile: c’era il campo tricolore, si respiravano emozioni davvero forti e penso avevamo più adrenalina noi sugli spalti che i ragazzi in campo; nel prepartita non vedevamo l’ora che iniziasse il match. Io l’ho vissuta insieme a tutti i tifosi, dai più piccoli ai più grandi, ed avevo il megafono: mi sembrava di essere tornato indietro di una ventina di anni, i primi in A2, vedendo quel palas così pieno ed il casino creato per spingere i ragazzi a vincere la coppa. Anche l’ultima partita per la vittoria del campionato è stata unica, un qualcosa di eccezionale, come se il palazzetto quasi esplodesse per il boato che facevamo; io in entrambe le sfide giustamente sono tornato a casa senza voce perché era normale che dovesse finire così.
L’augurio, dunque, che posso fare alla società è quello di restare a questi livelli il più a lungo possibile, penso che ce lo meritiamo; non è facile, soprattutto visti i tempi, però credo che se si lavora tutti uniti con determinati obiettivi in testa, e facendo cose mirate, ciò possa essere possibile. È bello poi considerare  il fatto che ogni giocatore passato per Grottazzolina si sia sempre trovato bene in quanto noi grottesi siamo come una grande famiglia: qui ci conosciamo quasi tutti e ci piace far sentire come a casa gli atleti che per un determinato periodo, più o meno lungo, vivono con noi, nel nostro paese che diventa un po’ anche il loro.

Stefano

Caro diario,

sai che è dal 1985 che vado a vedere le partite di pallavolo?! Eh sì, da quando giocava Claudio Bonini, Rinaldo, Tato, Rudi; io andavo col papà di Claudio (Silvano Bonini) o con Pino Fratini: prima si giocava alla vecchia palestra sotto al “John Lennon” poi al palasport, che è stato costruito negli anni ‘90.
Proprio nel 1990 è nato il Club degli Skiapigliati con Marco Monaldi, Giordano Biondi, Claudio Laconi, Simone Vallasciani, Jonni Tonici, Salvatore Laconi e altri ragazzi che ora non ci sono più a Grottazzolina essendosi trasferiti altrove e, così, io mi sono aggregato a loro.
Nel 1996 abbiamo conquistato l’A2 e da lì abbiamo iniziato insieme a fare delle trasferte più o meno lunghe sia in regione che fuori: in special modo siamo stati a Forlì, Agnone, Ferrara, Santa Croce … che battaglie!
Per me avere una squadra di altissimo livello a Grottazzolina è un motivo di orgoglio considerando anche il fatto che il nostro paese è così piccolo e quindi far conoscere “Grotta” in tutta Italia è un onore.
Un altro aspetto importantissimo è poter vedere il palasport tornare nuovamente a riempirsi proprio come in passato e ciò è davvero emozionante; spero continui così in quanto tengo molto alla squadra e cercherò  di essere sempre presente dando una mano nel mio piccolo.
La finale di Supercoppa italiana vinta lo scorso anno è stata spettacolare: il palazzetto era gremito di gente così come alla finale dei playoff per tornare in A2 e ciò non accadeva da più di 10 anni; cerco sempre di coinvolgere le nuove leve ma, purtroppo, alcuni giovani il sabato sera vanno a ballare e la domenica escono poco, però io non mollo ihih.
Mi auguro che i nostri atleti continuino la striscia vincente dello scorso anno anche se le prime due partite di questa stagione non sono andate un granché bene però poi si sono rifatti; speriamo di arrivare ai playoff ma sarà davvero dura perché ci sono squadre molto forti. Sicuramente sarà un’annata veramente spettacolare e combattuta, da vivere tutti insieme!

Rossano