Diario di Bordo: tappa n. 21

La ventunesima tappa del Diario di Bordo vede oggi salire sulla nostra “navicella” Stefano Perini, vice allenatore sia di una delle nostre Serie D maschili, nella quale gioca anche come schiacciatore, sia della nostra Serie C femminile; un atleta di grandissima esperienza che ci racconta, aprendoci il suo cuore, il motivo per cui ha deciso di continuare a calcare il taraflex, la bellissima esperienza passata con la Serie A3 con la quale ha conquistato due magnifici trofei, le differenze riscontrate nell’allenare i propri ragazzi e ragazze, e molto altro ancora. Siete pronti a scoprire cosa ha da raccontarci? Ed allora … Three, two, one… ignition!

 

Stefano: quando la passione è più forte di tutto

Caro diario,

i due anni passati in Serie A3 sono stati veramente magici, le vittorie della Supercoppa e del campionato poi hanno rappresentato il coronamento di un sogno soprattutto per me che non avevo mai vinto nulla di così importante: nonostante non abbia avuto un vero e proprio ruolo da protagonista, lo star tutti i giorni in palestra con compagni e staff, superando ogni battaglia assieme, è stato davvero stupendo. L’unica nota di dispiacere è rappresentata dalla finale di Coppa Italia a Bologna: l’organizzazione si è rivelata davvero perfetta, spettacolare direi, ed è stato un vero peccato perderla. Beh, in effetti, sono il giocatore più forte, dopo Rasmus Breuning Nielsen, che la M&G potesse mai avere ihih (quest’anno ho fatto anche 24 punti in 3 set in una partita) ed è per questo motivo che anno scorso Coach Massimiliano Ortenzi preferiva tenermi in panchina. A parte gli scherzi, come dicevo, gli ultimi due anni sono stati davvero splendidi ed emozionanti ma, in buona parte, anche pesanti poiché dovevo sia giocare sia lavorare dunque, dopo quelle stagioni, avrei magari anche lasciato perdere tutto però, poi, mi è stata data un’opportunità unica: poter allenare e giocare allo stesso tempo, un vero e proprio desiderio che si avverava!! La Serie D, che guido come vice di Francesco Pison ed in cui gioco, è un gruppo fantastico, che lavora sodo senza mai tirarsi indietro ed in cui ci sono tanti giovani vogliosi, educati e dalle bellissime aspettative; posso dire che questo rappresenta, come mio battesimo da coach, il team perfetto. Personalmente sono molto contento di essere allenato da “Francé” e coadiuvarlo perché lui è davvero un grande; tra l’altro poter aiutare questi giovani, insieme agli altri “Over” presenti nella squadra ossia Mattia “Paz” Minnoni ed Edoardo “Edo” Vecchi, magari nel vincer qualche partita in più è una cosa che avrei sempre voluto fare anche lo scorso anno se avessi potuto. Mi trovo davvero bene, mi diverto, amo consigliare i miei atleti e adoro giocarci perché sono proprio ragazzi d’oro; sono famoso anche per esser con loro un tipo abbastanza spiritoso dandogli comunque “sia il bastone che la carota” in base alle necessità. Francé mi dice che quando sto dentro al campo, cioè nella parte “arancione”, sono una persona mentre quando esco, ossia quando sono nel “verde”,  ne divento completamente un’altra ed è davvero così!


Oltre alla Serie D svolgo anche il ruolo di vice allenatore di Roberto Tegazi nella Serie C femminile;  mentre i maschi, ad eccezione di noi “Over”, sono tutti giovanissimi, le ragazze hanno un’età più variegata poiché sono presenti sia atlete più piccole che atlete più esperte: quest’ultime già sanno quello che debbono fare, sanno giocare a pallavolo quindi puoi dare loro un consiglio tattico o tecnico nei fondamentali ma in maniera minore rispetto ai ragazzi con i quali, invece, ci vuole maggiore pazienza dovendo lavorare maggiormente sull’aspetto tecnico. Il gioco maschile e femminile è completamente differente ma in entrambe le squadre mi trovo veramente bene; un aspetto per il quale le due formazioni sono molto simili è il fatto che tutti hanno moltissima voglia di imparare: ciò mi rende fiero di loro e mi spinge a dare il massimo per poterli aiutare a migliorare sempre di più.

Stefano