Diario di Bordo: tappa n. 44

La quarantaquattresima tappa del Diario di Bordo vede oggi salire “in navicella” Francesco Giannessi, atleta della nostra Under 19 e Serie D di Grottazzolina. Francesco, inizialmente, praticava il karate ma ogni volta che andava ad allenarsi rimaneva affascinato dal mondo della pallavolo così un giorno decise di cambiare sport e da allora non l’ha più lasciato. Oggi ci svela alcuni entusiasmanti momenti trascorsi con la M&G, come si trova nell’ambiente di Grotta ma anche quali sono gli altri suoi interessi, i bellissimi sogni che ha nel cassetto e molto altro ancora. Siete pronti a leggere ciò che vuole raccontarci? Bene, ed allora … Three, two, one… ignition!

 

Francesco: un ragazzo dalle grandi prospettive in campo ma non solo

 

Caro diario,

sai da quanto tempo conosco il Mondo M&G? Beh davvero da tanto, sin da prima che ne facessi parte, attraverso amici, conoscenti ed altri atleti. Successivamente, entrandoci dentro, ho avuto la conferma della magnifica realtà che è: mi sono inserito bene fin da subito e questo grazie agli allenatori ed ai compagni di squadra che mi hanno accolto con professionalità ed entusiasmo. Gli insegnamenti ricevuti, non solo quelli tecnici, sono stati tutti molto importanti sia per la mia crescita personale sia per la maturazione pallavolistica.
Con il team di cui faccio parte ho dovuto affrontare delle sfide in campo anche molto difficili, soprattutto contro squadre formate da atleti che avevano più esperienza della nostra. Nel tempo penso di aver acquisito maggiori capacità tecniche e padronanza delle situazioni di gioco grazie, anche, alla costante presenza agli allenamenti ed alle partite.
Ti racconto un episodio che fa capire quanto lo staff M&G sia “ospitale”: la prima riunione della squadra si è tenuta il giorno del mio diciottesimo compleanno e, dopo la cena, i ragazzi mi hanno fatto la sorpresa della torta e della “sciabolata” della bottiglia di spumante. E’ stato bellissimo vedere come dei “perfetti sconosciuti” (nel senso di conoscenza personale) abbiano festeggiato con me regalandomi questo meraviglioso ricordo. Può sembrare una cosa banale ma credo non lo sia affatto e ciò fa comprendere davvero com’è l’ambiente M&G: non solo professionalità e competenza nell’insegnamento della pallavolo ma anche accoglienza e saper “fare gruppo”.
Naturalmente in questi anni ci sono stati anche dei momenti di difficoltà da dover affrontare: quando si perdono partite importanti, quando ci si sente stanchi per i tanti impegni, anche scolastici, la cosa fondamentale è non mollare mai e stare concentrati fino in fondo.

In realtà ho iniziato a praticare sport a 6 anni, non la pallavolo bensì il karate: sono arrivato a conquistare la cintura marrone e ho disputato alcune gare con buoni risultati ma quando andavo in palestra mi fermavo sempre a vedere gli allenamenti della squadra di volley rimanendone incantato così, un giorno, ho deciso di cambiare. Ho incominciato a Fermo e poi, appunto, mi sono iscritto alla M&G: la pallavolo ed il karate sono due sport completamente diversi ma non rinnego la mia esperienza iniziale e reputo il karate stesso completo e molto formativo, sia fisicamente che mentalmente. Ho preferito il volley anche perché mi piaceva l’idea di far parte di una squadra potendomi così confrontare con altri giocatori; insomma una realtà diversa e stimolante.
Oltre alla pallavolo ho comunque svariati interessi: per prima cosa vorrei continuare il ciclo di studi e laurearmi in Ingegneria, poi ho la passione per i motori (amo le moto, la Formula 1, tifo per la Ferrari); uno dei miei sogni è quello di poter diventare un giorno ingegnere della Casa di Maranello! Ho conseguito anche il patentino per far volare il mio drone, suono il pianoforte e faccio parte del gruppo storico degli sbandieratori della Cavalcata dell’Assunta di Fermo. Sono molto curioso, adoro imparare sempre nuove cose tanto che, durante la pandemia, ho acquistato una stampante 3D e ho iniziato a disegnare, progettandoli, piccoli oggetti per poi stamparli.  Tornando al volley, credo che per diventare un buon giocatore siano necessari tanti fattori: il fisico, la tecnica, la preparazione atletica ma anche la mentalità, la capacità di concentrazione, il saper affrontare soprattutto le difficoltà senza perdere la fiducia in se stessi e negli altri; inoltre bisogna avere sempre rispetto dei ruoli di ogni componente del gruppo, a partire dall’allenatore. È fondamentale pensare costantemente che la pallavolo è uno sport di squadra e, quindi, non si può e non si deve giocare da “solisti”: c’è in ogni momento il compagno a cui dare appoggio e si deve essere sempre pronti a riceverlo dagli altri. Gli istanti di tensione in campo possono capitare, è naturale, ma bisogna avere la maturità e la lucidità di non perdere di vista l’obiettivo per cui si sta giocando una partita ossia vincere!! Eh sì, alla fine, senza retorica, è quello a cui ogni squadra ambisce; la competizione, comunque, deve essere “sana”, nel rispetto delle regole.
A Settembre mi iscriverò alla facoltà di Ingegneria e non so ancora cosa mi riserverà il futuro con la M&G: vorrei tanto continuare a far parte di questo fantastico Mondo; ne sono fiducioso!

Francesco