Diario di Bordo: tappa n. 27

La ventisettesima tappa del Diario di Bordo vede oggi salire “in navicella” Virginia Carnevali, atleta della nostra Prima Divisione, Under 16 e 18 che ha mosso i primi passi nel mondo della M&G quando aveva poco più di 6 anni. Dopo aver provato altri sport, Virginia ha compreso che il volley era la sua più grande passione e la nostra società rappresenta ormai per lei una vera e propria famiglia. Oggi ci racconta come si è avvicinata alla pallavolo, le sue prime esperienze ed altro ancora. Siete pronti, dunque, a leggere ciò che vuole raccontarci? Ed allora … Three, two, one… ignition!


Virginia: il volley, una vera e propria passione

Caro diario,

sai come è nata la mia passione per la pallavolo? Da piccola non riuscivo a trovare nessuno sport che mi piacesse così tanto da pensare di poterlo portare avanti nonostante ne abbia provati davvero molti come la danza, l’equitazione, il nuoto, così, quando avevo poco più di 6 anni, ho iniziato con il volley, forse spronata anche dai miei genitori che mi hanno sempre indirizzata verso sport di squadra per i motivi che tutti consigliano. All’inizio non nego che fossi un po’ scettica ma, appena ho messo piede in quella palestra per fare la mia prima prova, ho cambiato totalmente idea: mi sono trovata in un ambiente che mi è sembrato subito familiare. Ricordo ancora la sensazione di euforia e felicità che ho provato appena ho finito l’allenamento e lì ho capito che quello era lo sport che volevo fare, così ho cominciato con i primi passaggi, poi i primi palleggi, fino ad arrivare alla prima partita. Non so bene come descrivere a parole come mi sentivo quel giorno: avevo un intreccio di emozioni che andavano da ansia, paura, felicità, curiosità ma poi sono entrata in campo e ho detto dentro di me “stai tranquilla e fai ciò che sai fare” e così è stato. Quella partita, purtroppo, l’abbiamo persa ma credo che siano proprio queste le esperienze che aiutano a crescere.
Diventando grande non è stato facile gestire la scuola e lo sport insieme ma la pallavolo è una cosa che mi piace e voglio fare quindi, con un po’ di  organizzazione, costanza e tenacia riesco a portarle avanti tutte e due.


Col tempo il volley è diventato per me una valvola di sfogo quando sono giù: basta che prendo in mano la palla e subito sto meglio.
Quest’anno con la mia squadra, e le storiche compagne, stiamo finalmente vedendo i risultati di tanto impegno e lavoro; a noi si sono unite anche delle ragazze più grandi: Eugenia, Valeria e Alessandra, tre atlete con più esperienza di noi sempre pronte ad aiutarci, darci consigli, supportarci e sopportarci dentro e fuori dal campo.
Oltre a loro c’è sempre il nostro coach Alessandro, una persona che a primo impatto non nego mi abbia messo un po’ in soggezione, forse anche per l’altezza, ma che conoscendolo ho capito essere l’opposto di ciò che pensavo: è l’allenatore giusto che riesce a conciliare il divertimento alla serietà ed alla disciplina.
L’unica nota negativa è che quest’anno tra cene post gara e scommesse pagate in cibo stiamo sempre a mangiare ihih.
Tutto questo è il mondo M&G visto con i miei occhi: una specie di pazza famiglia della quale, una volta entratoci, non riesci più a fare a meno.

Virginia