Diario di Bordo: tappa n. 8

L’ottava tappa del Diario di Bordo vede oggi salire “in navicella” Anna Patrassi, palleggiatrice della Vastes, al comando del girone C playoff della massima serie regionale, che sta facendo emozionare ed appassionare molti nostri tifosi. Prima di approdare nell’Universo M&G, Anna è stata protagonista in diverse società sportive ma, oltre ad essere un’atleta di grande esperienza, ha molto altro da raccontarci …
Ed allora: Three, two, one… ignition!

 

Anna: una vita immersa tra volley, lavoro e …


Scrivere un diario non è mai una cosa scontata, la sensazione è davvero strana.

Ne approfitto, dunque, per svelarti delle cose “meno note” sulla mia squadra, la Serie C. A guardarlo “da fuori” il nostro sembra infatti un percorso tutto rose e fiori, una squadra costruita per vincere, un mix di giocatrici esperte e di giovani talentuose che scendono in campo e fanno quello che devono … ma non è proprio così: la nostra è la squadra dei “nonostante tutto”, così mi piace definirla! Abbiamo un organico ridottissimo e quasi ogni settimana abbiamo dovuto stringere i denti e remare contro acciacchi ed infortuni vari (data anche l’età media ihih e la problematica Covid che purtroppo ancora imperversa). E’ una squadra, la nostra, che sa arrangiarsi e tirare fuori il meglio di quello che può in ogni situazione, arrancando anche, a volte, ma senza perdere mai l’entusiasmo, la passione ed il divertimento che il campo ci regala. Abbiamo un importante obiettivo che ci tiene saldamente legate e siamo tutte determinate ad inseguirlo finché non cadrà l’ultimo pallone; secondo me non esistono squadre e stagioni perfette ma esistono percorsi in cui “nonostante tutto” ci sei riuscito, ce l’hai fatta e questo è quello che auguro a tutte le mie compagne di viaggio!
Che poi io, nonostante abbia alle spalle 25 anni di pallavolo (non sono vecchia ho solo iniziato presto a giocare eh ihih), non ho girato molte società, perché quando mi sono trovata bene ho sempre preferito rimanere e costruire piuttosto che cambiare aria e ricominciare tutto da capo. Non sono una sentimentale, ma mi affeziono molto alle persone e ai “luoghi” in cui si sta bene e ci sono le condizioni per lavorare serenamente divertendosi. Ciò mi ha convinto a rimanere per questa stagione in maglia Vastes; in casa M&G ho trovato un ambiente familiare, serio, solido economicamente e ciò ritengo che vada sottolineato soprattutto in un momento storico come questo in cui le società stanno scomparendo o soffrono nel garantire le promesse fatte all’inizio dell’anno. Grottazzolina è una bella realtà in cui ci sono tutti i presupposti per fare bene e guardare avanti, non solo nel maschile.

A proposito, non so se lo sai ma la mia vita è un vero e proprio caos, una corsa quotidiana contro il tempo: sono diventata abile prestigiatrice nel riuscire a conciliare i miei orari, quelli del mio compagno (allenatore di pallavolo in serie A2), le trasferte varie ed eventuali di entrambi con la necessità che mio figlio Filippo non rimanga da solo. Eh sì, sono diventata mamma da qualche anno e, inoltre, non ci crederai ma sono anche un’imprenditrice: ho un asilo nido e centro d’aggregazione privato, quindi puoi ben capire che vita frenetica! Non è sempre facile gestire il tutto, anzi, ammetto che ci sono dei giorni in cui mi sveglio, magari ho anche dormito poco, e mi domando chi me lo ha fatto fare, mi chiedo se alla mia età, con la famiglia ed il lavoro che non è proprio di scrivania, non potevo starmene buona a casa la sera?! Qualche ora dopo mi ritrovo però già a pensare alla partita che affronteremo il sabato, e ciò rappresenta il motore della mia settimana; per me questo sport non è solo una passione ma una vera e propria dipendenza, una droga senza la quale non so stare.
Ho messo in pausa l’esperienza sul campo per avere Filippo, unica motivazione per la quale potrei farlo ancora, e poco dopo averlo avuto già ero in fibrillazione per ricominciare. Ho atteso che dettasse i suoi tempi per l’allattamento perché non gli volevo togliere nulla e poi via nonostante il Covid che gravava pesantemente su di noi (inverno 2021), sulle nostre attività, sulla nostra vita.  Per me è stata la svolta, una boccata di ossigeno, una botta di adrenalina pura, come se non fossero trascorsi due anni da quando avevo smesso di giocare; il posto giusto al momento giusto. Via tutti i sensi di colpa verso Filippo e la famiglia. Ad una madre pesa molto stare fuori all’ora di cena e all’ora dell’addormentamento quando un bimbo è così piccolo, ma è grazie al mio compagno, che comprende appieno e condivide la mia passione, che sono riuscita a vivere tranquillamente il tutto ed anzi a capire che per essere più sereni in famiglia bisogna fare quello che più ci rende felici! Ed ora la mia vita ha acquisito davvero la serenità!

Anna