Diario di Bordo: tappa n. 47

La quarantasettesima tappa del Diario di Bordo vede salire “in navicella” Valeria Di Carlo, atleta della nostra Prima Divisione. Innamorata da sempre della pallavolo, Valeria ha iniziato a giocare 21 anni fa e da allora non ha mai smesso ma il suo cuore riserva anche un’altra grande passione, quella per l’equitazione. Oggi vuole raccontarci come vive questi due grandi amori che condivide anche col proprio compagno, svelarci alcune curiosità, parlarci delle proprie esperienze pallavolistiche focalizzando l’attenzione soprattutto su questa meravigliosa stagione della nostra Prima Divisione. Siete pronti a leggere il suo Diario? Bene, ed allora: three, two, one… ignition!

 

Valeria: la costanza fa sempre raggiungere importanti traguardi

Grazie mille per aver pensato a me, è un vero piacere salire in ‘navicella’!!
Sai qual è una cosa che spesso mi chiedono? “Ma da quanto tempo giochi a pallavolo?” … Pensandoci rimango interdetta anche io sia perché non mi sento l’età che ho sia perché mi rendo conto che la pallavolo ha sempre fatto parte della mia vita. Pratico questo sport da ben 21 anni: ho iniziato a 9 e non ho più smesso; la Volley Penne (in provincia di Pescara) è stata la società in cui sono cresciuta. A 12 anni sono stata inserita nel gruppo della Serie C dove conservo i miei ricordi più belli insieme alle compagne di squadra che essendo molto più grandi mi consideravano quasi una figlia (nonnismo a parte ihih). La pallavolo mi occupava tantissimo tempo in quanto mi allenavo tutti i giorni con la Serie C, le varie Under ed in più avevo le partite ma era quello che volevo, non c’erano dubbi: il volley sarebbe diventato la mia vita! Non esistevano compleanni, feste, uscite serali, viaggi e questo era spesso motivo di discussioni con la mia famiglia e con i miei amici ma contavano solo gli allenamenti, le partite (per non parlare delle trasferte) ed ovviamente la scuola; per il resto non c’era tempo ihih. A 13 anni sono stata contattata dalla società che aveva vinto il campionato provinciale Under per giocare le finali regionali, poi ho partecipato alle selezioni provinciali e regionali: sono stati anni meravigliosi che ricordo con grande emozione!


Qualche stagione dopo arrivò la chiamata che aspettavo da tanto, ossia la Serie B: cambiare scuola e paese, vivere di pallavolo … sarebbe stata la vita che avevo sempre sognato! Proprio in quell’anno però avevo realizzato un altro grande desiderio che custodivo fin da bambina: l’equitazione! La decisione è stata molto difficile: se quella proposta fosse arrivata una stagione prima non avrei avuto alcun dubbio ma non potevo rinunciare ai cavalli e così, rimanendo nella mia società, potevo continuare sia a giocare a pallavolo che a praticare equitazione. Con la mia squadra, dopo diversi anni in C, siamo ripartiti da capo a seguito di alcuni cambiamenti vincendo la Prima Divisione, poi la Serie D arrivando di nuovo a disputare un bel campionato di C dove siamo rimaste fino al mio trasferimento qui nelle Marche. La Volley Penne più che una società l’ho sempre definita una famiglia per la passione ed il legame che univa me e le mie compagne sia nelle vittorie che nelle sconfitte. Negli anni avevo ricevuto proposte da club limitrofi ma l’attaccamento alla maglia era troppo forte; il rapporto che ancora oggi ci lega è speciale: nonostante la lontananza sarà sempre la “mia squadra”.


Mi sono trasferita nelle Marche da circa 2 anni e, sono sincera, non avrei mai pensato di arrivare in un ambiente come quello che avevo, invece con grande gioia posso dire di averlo ritrovato. E’ stata una piacevole sorpresa incontrare la M&G: una società così ben organizzata e composta da tante belle persone. La scorsa stagione sono stata chiamata da un club vicino: posso definirla anch’essa una bella esperienza ma essendo una Serie C l’impegno che richiedeva, giustamente, era notevole. Purtroppo, avendo un’attività molto impegnativa di cui poi ti racconterò, in questo momento la pallavolo non può più essere al centro della mia vita ma non riesco ancora ad appendere le ginocchiere al chiodo (anche se il mio fisico non è d’accordo ihih). Nella M&G ho trovato persone super disponibili ed aperte ad ogni mia esigenza: prendere un impegno e non rispettarlo al 100%, non poter essere sempre presente non fa parte di me indipendentemente dalla categoria ma siamo riusciti a trovare un buon compromesso e a venirci incontro reciprocamente. È bello sentire il calore dei tifosi che ci sostengono sempre, è stupendo condividere pasti dopo ogni partita a prescindere dal risultato con tavolate enormi accompagnate da tante risate: ormai è diventato un rito, non esiste match senza cena, anzi, anche quando non ci sono incontri condividiamo momenti di spensieratezza insieme, diciamo che ormai siamo un gruppo ben collaudato; posso davvero dire di aver ritrovato la mia “famiglia”.


La nostra è una squadra davvero giovane, tolte alcune Over (non ci piace essere definite così eheh), ed anche in questo caso, arrivati quasi a fine stagione, mi sento di essere orgogliosa del percorso fatto insieme. Se guardo indietro vedo delle ragazzine, ad oggi invece delle giocatrici che si sono impegnate tanto crescendo sia a livello sportivo che personale. Non sono mancati momenti di sconforto che sono però fondamentali nel percorso evolutivo di ogni atleta: le giovani si sono lasciate guidare, si sono fidate ed affidate al nostro allenatore che è stato molto bravo a gestire le varie situazioni che si sono presentate e soprattutto i vari umori. Anche noi “Over”, avendo già vissuto determinati passaggi, siamo riuscite ad aiutarle a tirar fuori il meglio in ognuna di loro capendo e facendo capire che il nostro primo avversario non è dall’altra parte della rete ma siamo noi stesse. Spesso mi fermo ad osservarle e ripenso alla Valeria di tanti anni fa, al legame ed alla stima che nutrivo nei confronti delle ragazze più grandi: erano un punto di riferimento in tutto, adesso però la “Over” sono io. Vederle così unite a noi, guardarle crescere, aiutarle in campo e nella vita quotidiana, scrutare come ci osservano è una grandissima responsabilità ma è l’ennesima dimostrazione di quanto sia bello il nostro sport, di quanto sia fondamentale crescere con una passione e questa credo sia la “scuola” migliore. Tante volte siamo state severe, altre abbiamo riso insieme ma ciascuna ha sempre capito il perché di ogni gesto o parola (a volte magari troppo dura da digerire): il loro abbraccio ed il loro sorriso dopo ogni difficoltà che sembrava impossibile da superare, non ha prezzo. Il bello di lavorare con un gruppo così giovane è che i margini di miglioramento sono infiniti; tento di dare una mano in campo per quel che posso ma in realtà sono la loro prima tifosa! Non so quello che accadrà in futuro, intanto cerchiamo di finire al meglio i Playoff; ho la certezza di aver trovato delle amiche e sanno che in qualsiasi momento io ci sarò sempre! Sapere di essere stata una figura importante nel percorso di crescita di ognuna per me è un grande onore sperando, ovviamente, di continuare a condividere il campo insieme!


Ora voglio raccontarti una cosa, eh sì questa devo proprio dirtela perché spesso mi ci fermo a pensare ed è tanto assurdo quanto buffo: io ed Eugenia (il capitano della nostra squadra) ci siamo conosciute circa 7 anni fa quando lei si era trasferita a Pescara per studiare ed aveva cominciato ad allenarsi a Penne nella squadra dove giocavo anch’io; da lì le nostre avventure e la nostra amicizia ha avuto inizio. Nel frattempo ho intrapreso un corso per diventare istruttrice di equitazione a cui partecipava anche colui che sarebbe poi diventato il mio compagno;  dopo le varie presentazioni ho notato che il suo accento era simile a quello di Eugenia ed ovviamente non ci ho pensato un secondo a dirglielo così ho scoperto che abitavano a 10 minuti di distanza. Anche in questo caso la pallavolo non poteva non far parte della mia vita e parlando della mia passione (ricordo che quel pomeriggio in cui gliel’ho detto avrei avuto la partita) lui era rimasto felicemente colpito ed entusiasta in quanto a sua volta appassionato di volley così mi ha proposto di fare due scambi una volta terminato il corso! Abbiamo preso la palla e cominciato a giocare dentro il maneggio finché lui, dopo aver fatto un bagher, si è strappato totalmente i jeans rimanendo praticamente in mutande; continuava a fare gli scambi come se non fosse successo nulla finché io non ho più resistito e sono scoppiata a ridere! E niente, a distanza di qualche anno eccoci qua … ma sai qual è la cosa bella? Io ed Eugenia ci siamo ritrovate qui nella M&G senza pianificare nulla: lei dopo la laurea è tornata a vivere e lavorare nel suo paese, io mi sono trasferita per cominciare la convivenza con il mio partner casualmente nello stesso anno e nel medesimo periodo! Strana la vita, ma non potevo essere più contenta di così!


Avendo col mio compagno la stessa passione per l’equitazione, abbiamo dato vita al nostro Centro Equestre VL Ranch qui a Grottazzolina ma faccio un attimo un passo indietro: l’amore per i cavalli nasce con me, pur non avendo nessuno in famiglia con questo interesse e non avendolo mai vissuto. Ricordo che i miei genitori, sfiniti dalle costanti richieste poiché non riuscivo a praticare equitazione nel nostro paese, speravano che crescendo la passione sarebbe svanita ma così non è stato, al contrario è aumentata sempre di più fin quando, grazie ad una mia compagna di scuola che esercitava questo sport in un paese vicino, a 15 anni ho incominciato finalmente a praticarlo anche io dividendo questo amore con la pallavolo. A 19, a seguito di un incidente, si realizzava il sogno più grande che avevo: un cavallo tutto mio, che ancora oggi è con me ed al quale devo tutto! Finito il liceo ho deciso che questo sarebbe diventato un vero e proprio lavoro ed ho iniziato con una cooperativa di Riabilitazione Equestre a seguito di un corso formativo durato un anno. L’apprendimento non terminò, continuai negli anni a fare corsi ed a lavorare lì per 9 anni, fino al mio recente trasferimento. Ed eccoci qui nel nostro Centro, dove ci occupiamo di formazione equestre per adulti e bambini durante tutto l’anno mentre con l’arrivo dell’estate partiremo anche con i campi estivi collaborando con altre associazioni. L‘ambizione che abbiamo è quella di portare la vera cultura equestre fatta di rispetto e metodi etologici; l’equitazione può essere praticata a qualsiasi età e tutti hanno la possibilità di conoscere questo meraviglioso animale così grande e potente ma allo stesso tempo così sensibile e delicato. É ormai certo il beneficio che il cavallo è in grado di donarci migliorando e aumentando l’autostima e le capacità comunicative grazie alla connessione che ci permette di entrare in totale sinergia con il nostro amico a 4 zampe instaurando un vero rapporto di fiducia reciproca; è un lavoro duro ma allo stesso tempo pieno di soddisfazioni! Sono nata e cresciuta con delle passioni che nel tempo sono diventate delle costanti fisse: la pallavolo e i cavalli, qui si racchiude tutta la mia vita; sono molto fortunata ma questo non significa che sia stato tutto facile, anzi! Ci sono stati dei momenti davvero difficili però grazie alla mia testardaggine ed all’amore che ho dentro non ho mai mollato, anche se a volte poteva essere la soluzione più semplice! Le passioni salvano la vita ed io credo che ognuno di noi debba crescere seguendo un sogno, senza perdere mai di vista l’obiettivo: è proprio vero che “i sacrifici saranno la causa dei più bei sorrisi”.

Valeria